Come tutta la bassa Valle Camonica, in epoca carolingia il territorio fu donato ai monaci del convento francese di Tour.
Attorno all'anno mille sembra che la chiesa di Sant'Andrea sia stata assurta a prima parrocchiale.
Con l'avvento dell'economia curtense, sono i vescovi e feudatari che la fanno da padrone.
Nel XII secolo, mediante scambi territoriali e donazioni imperiali, la Valle diviene feudo del vescovo di Brescia, che nella zona investe di beni e benefici la nobile famiglia dei Brusati (12 marzo 1233).
Nel 1331 le vaste proprietà di Ghirardo Brusati, nel territorio di Artogne e Gratacasolo, furono acquistate da Zanone e Ziliolo, figli di Bojaco Federici di Gorzone.
Sembra che proprio da questi accorpamenti di proprietà appartenenti ad antiche famiglie nobiliari, in molti casi decadute, abbia origine la potenza della famiglia Federici, che in breve tempo divenne, nei suoi innumerevoli rami, la più potente casata della Valle Camonica.
Per quattro secoli il ramo artognese domina nel comune tanto che ha il patronato sulla chiesa della Madonnina, proprietà ed edifici un po' dappertutto, dal Castellino, alla Piazzola, all'lmavilla.
Oltre agli stemmi con scacchiera e aquila, una testimonianza in tal senso è data dalla lapide murata in ingresso a casa Cotti Cometti, in Via 4 Novembre, con la scritta: «Hoc opus F.F. nobilis vis Iovhannes filis spect.s viri Reynaldi de Federiciis anno d. 1471».